Ad Anacapri, il secondo comune dell’isola di Capri, c’è una dimora che governa il Golfo di Napoli. Parlo di Villa San Michele, una costruzione appartenuta al medico Axel Munthe che sembra sorvegliare il porto di Marina Grande fino a raggiungere i paesi della Penisola Sorrentina.
Proprio così. Villa San Michele, la residenza di Axel Munthe, è uno dei luoghi da visitare e che ha vissuto la grande storia di Capri. Il panorama è di quelli che mozzano il fiato, certo, ma non è l’unico motivo per visitare questa casa. Che in realtà è anche museo, dimora storica, rifugio.
Ma non solo. La Villa di San Michele è anche un luogo perfetto per organizzare eventi e concerti. Merito del giardino che rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati di verde. Non a caso questo luogo è stato insignito del premio Giardino più bello d’Italia. Una visita alla casa e una passeggiata in un luogo storico, immerso nel verde e decorato con anfore e colonne.
La storia di Villa San Michele
Axel Munthe nacque nel 1857. A 18 anni arrivò per la prima volta a Capri: rimase colpito dalla sua bellezza e decise che un giorno sarebbe ritornato. Si laureò in medicina, si recò a Napoli nel 1884 per aiutare la popolazione colpita dal colera e andò a Messina nel 1908 per soccorrere i terremotati: era un viaggiatore, uno scrittore, un appassionato d’arte. Anche un esperto di archeologia.
Ma, soprattutto, era un uomo che amava profondamente Capri. Quando ritornò sull’isola per ritirarsi dall’attività comprò un terreno ad Anacapri.
Ma non un terreno qualsiasi: Axel Munthe scelse uno dei punti più panoramici dell’isola, dove un tempo (almeno questa è la leggenda) sorgeva una delle ville di Tiberio. Proprio come quelle di Villa Jovis, Damecuta e Palazzo a Mare.
Duranti i lavori di Villa San Michele a Capri riemersero le rovine di una villa romana, e fu così che nacque il mito della villa – museo. Un luogo quasi onirico capace di racchiudere in una sola proprietà la storia e la bellezza di Capri.
Axel Munthe costruiva la sua dimora (con notevoli difficoltà data la posizione impervia), ma allo stesso tempo custodiva tutti i reperti storici che ritrovava durante gli scavi. Se oggi abbiamo la possibilità di visitare grandi reperti è grazie alla passione di Axel Munthe per la grande storia.
Le ricchezze raccolte da Axel Munthe
Axel Munthe era un “cittadino del mondo” e durante i suoi viaggi recuperava opere d’arte e reperti archeologici che riportava a Capri, tra le mura del suo museo privato. Che ora è pubblico. Ancora oggi è possibile ammirare opere di diversa provenienza e materiale: il giardino è arricchito da statue di marmo e mosaici, mente gli interni proteggono oggetti in legno, ceramica e terracotta.
I lavori di restauro della villa sono stati molto complessi e difficili da portare a termine, lo stesso vale per il trasporto delle opere d’arte. Però oggi Capri ha un grande museo da visitare: ci sono oggetti di marmo, pietra e terracotta che compongono una collezione di circa circa 650 oggetti. Ma ci sono anche manufatti di legno, metallo, ceramica che aggiungono altri 530 pezzi.
Il museo della Villa San Michele, che in realtà è gestita da una fondazione, si divide in temi che abbracciano gli animali, la natura e la morte. A differenza di una normale esposizione, però, gli oggetti non sono definiti con uno schema preciso. Anche l’improvvisazione è fondamentale.
La sfinge di Villa San Michele
Una delle opere d’arte più famose della dimora di Axel munthe a Capri è la sfinge che si trova sul belvedere, sul balcone affacciato sul Golfo di Napoli. Oggi questa è la cartolina di Villa San Michele, un’istantanea da portare nei ricordi prima di lasciare l’isola.
Una leggenda tutta caprese: se vuoi tornare sull’isola devi visitare la sfinge e sfiorarla, accarezzarla. Solo così il desiderio si può avverare. Certo, è un mito. Così come la sfinge è un animale che alberga nei sogni e nelle narrazioni. Ma perché rischiare? Tutti vogliono tornare a Capri.
Gli ospiti della dimora anacaprese
Paradossalmente, Axel Munthe non riuscì a godersi la villa. Visse poco tempo tra le mura di questo edificio: impiegò molto tempo per costruirlo, e poi dovette scegliere una dimora meno luminosa (Torre Materita, sempre ad Anacapri) a causa di una malattia agli occhi. Axel Munthe si rifugiò a Torre Materita, affittando Villa San Michele alla marchesa Casati Stampa. Ovvero uno dei personaggi più eccentrici che ebbero modo di soggiornare a Capri.
Un episodio divertente: Axel Munthe era preoccupato per la salute della sua dimora dato che la marchesa aveva l’abitudine di rivisitare completamente (ed eccessivamente) le ville in cui soggiornava. Ma la marchesa, davanti ai timori di Axel Munthe, rispose: “Il Dottore sa bene, che nessun altro sopporta di vivere a lungo in questo posto, a parte me”. In ogni caso la bellezza di villa San Michele è ancora sotto ai nostri occhi: è possibile visitare la struttura che oggi appartiene allo stato svedese, e ogni estate qui si svolgono importanti manifestazioni culturali.
Come raggiungere Villa San Michele
Dove si trova questa villa? Per raggiungerla è semplice: basta arrivare a Piazza Vittoria, il centro turistico da Anacapri. Chi parte da Capri può arrivare con il taxi o con l’autobus di linea: la fermata è obbligata, annunciata dall’autista. Una volta raggiunto lo slargo puoi salire le scale della piazza e girare a sinistra. A destra si trova la seggiovia per raggiungere Monte Solaro e a sinistra un viale.
Passeggiando lungo questa strada puoi respirare le atmosfere storiche di questo luogo, sembra quasi di immaginarsi Axel Munthe a passeggio lungo questo sentiero alberato. Alla fine c’è villa di Axel Munthe, restaurata e protetta. Riportata alla sua bellezza originale. Lo vuoi un consiglio? Non perdere questa ghiotta occasione: visita l’antica dimora del medico svedese che amava Capri.