Matteo Berrettini

La storia del tennis italiano è dettata da Matteo Berrettini.  Battendo il russo Andrey Rublev e il francese Monfils, infatti, approda ai quarti di finale e poi in semifinale dell’US Open. Un torneo che vede sfidarsi oltre 600 tennisti professionisti e che ha visto come protagonista il testimonial di Capri Watch.

Matteo Berrettini, infatti, dopo aver sfidato Roger Federer al Centre Court per l’ottavo di Wimbledon, ottiene un nuovo riconoscimento: arrivare a un risultato avanzato nel torneo US Open da quando si gioca sul campo in cemento di Flushing Meadows.

In pratica è dal 1977 che non si vedeva un italiano in classifica avanzata. L’ultimo tricolore è stato portato avanti da Corrado Barazzutti ma si giocava sul campo di Forest Hills. Nei quarti di finale Berrettini ha portato avanti un match perfetto, con pochi momenti di incertezza e un finale con volèe di dritto incrociato che ha messo la parola fine alla pratica Rublev dopo due ore e undici minuti.

Momenti salienti dell’incontro con Rublev.

Per il tennista nato nel 1996, e cresciuto nella periferia nord-est della Capitale, arriva il momento delle sfide successive: in primo luogo quella dei quarti di finale con Monfils, che ha battuto lo spagnolo Andujar. L’atleta francese sottolinea:

“Matteo è un giocatore pericoloso. Forte, serve benissimo e ha un dritto potentissimo. In più si muove molto bene, è un ottimo atleta”.

Questa è la dichiarazione riportata dalla Gazzetta Dello Sport. In realtà sul campo da tennis il risultato lo conosciamo: testa e cuore hanno permesso all’atleta romano di battere al tie-break il francese Monfils, numero 13 nel ranking mondiale, portare avanti il risultato e approdare in semifinale.

La sfida con il tennista francese.

Ora l’attenzione è per la semifinale: qui sfiderà Nadal, un nome storico del tennis internazionale. E numero due al mondo. Noi di Capri Watch facciamo il tifo per Matteo Berrettini che ha già conquistato un posto nell’Olimpo del tennis tricolore.

Share: