Capri è l’isola del vivere bene, e Villa Lysis sembra un simbolo di questa sua natura. La propensione all’accoglienza e alla tranquillità era nota anche all’inizio del XX secolo. Ovvero quando Capri fu scoperta, conquistata e amata dai nobili dell’Italia del nord e dell’Europa.
Tutti volevano una casa a Capri. Axel Munthe costruì Villa San Michele ad Anacapri, una dimora cara alla marchesa Casati Stampa, e Curzio Malaparte edificò il suo rifugio vicino ai Faraglioni.
Molti nobili sceglievano Capri per la discrezione, altri perché volevano fuggire dalle ossessioni della metropoli per trovare un luogo di pace. Tra questi c’è il barone Jacques d’Adelswärd-Fersen.
Il barone Fersen – dandy, poeta, scrittore e omosessuale militante – si trovava a Parigi quando fu investito da una serie di scandali. La sua famiglia era potente ma non poteva difenderlo. Le accuse erano particolarmente pesanti: doveva fuggire. Doveva trovare un luogo in cui dimenticare.
Così nacque Villa Lysis a Capri
Il barone Fersen arrivò a Capri e nel 1905 costruì la sua dimora in un luogo magico: a due passi dalla residenza più amata dall’imperatore Tiberio, Villa Jovis. La dimora di Fersen fu progettata dall’architetto Edouard Chimot in stile liberty, ovvero l’Art Nouveau in Italia.
Alla fine dei lavori il risultato sfiorava la perfezione. Una perfezione dedicata agli amanti di quella Capri bizzarra, un po’ esoterica, pagana. Ogni angolo era arricchito da simboli, altari, richiami neogotici e classici. Questa era Villa Lysis, un tempio contemporaneo dedicato al bello.
Il suo nome era già un programma: Villa Lysis. Un riferimento chiaro ai dialoghi di Platone Liside, centrati sui temi dell’amicizia e sull’amore omosessuale. D’altro canto l’entrata è dominata da una dicitura il latino: Amori et dolori sacrum, che è presa da un’opera di Maurice Barrès e significa luogo sacro all’amore e al dolore. Un benvenuto importante per gli ospiti di Villa Lysis.
La struttura di questa dimora
La facciata della residenza, sovrastata da colonne ioniche decorate con tasselli dorati, accoglie gli ospiti con la suddetta dicitura in latino, Amori et dolori sacrum. Una volta entrato in casa attraverso la scalinata imponente c’è il piano di sopra che ti accompagna alla camera del Barone, a quella di Nino (il suo compagno) e a una sala per gli ospiti. Qui c’era anche una sala da pranzo con montacarichi.
Il piano terra è dominato dal grande salone incorniciato da una veranda. Qui regnano i colori delle mattonelle azzurre che sembrano un tutt’uno con i colori del mare e del cielo. Qui il panorama della Costiera Sorrentina è unico, sembra di poter toccare punta campanella con un dito. Al piano terra ci sono anche dei locali di servizio, la biblioteca e la cucina.
Il seminterrato, invece, era dedicato alle camere del personale e alla sala dell’oppio. Chiamata anche camera cinese, questo locale era dedicato ai vizi di Fersen. Il barone, infatti, non abbandonò il suo stile di vita sopra le righe. La dimora era teatro di feste e ricevimenti faraonici.
Anche questa è stata la vita del barone Fersen, morto probabilmente suicida con un’iniezione di cocaina il 5 novembre 1926: rimane il ricordo di un personaggio che ha lasciato come testimonianza di sé e della sua sensibilità per il bello una delle dimore più belle di Capri, attualmente aperta al pubblico e visitabile liberamente. Gli orari di apertura li trovi su Capri Tourism. Nel dettaglio:
Aprile-Maggio-Settembre-Ottobre: 10.00-18.00
Giugno-Luglio-Agosto: 10.00-19.00
Novembre-Dicembre-Gennaio: 10.00-16.00Mercoledì chiuso
Il panorama di Villa Lysis
Tutto passa in secondo piano, però quando si ammira il panorama: Villa Lysis si affaccia sul porto di Marina Grande e le sue stanze – anche quella del suo amante Nino Cesarini – offrono una vista mozzafiato del Golfo di Napoli. Ecco qualche indicazione in più.
Il lato frontale della villa affaccia sull’isola, e in particolar modo sul centro storico ma anche sul borgo di Marina Grande. Il versante che si pone verso nord, invece, ha il Golfo di Napoli ai suoi piedi. Senza dimenticare che il sentiero che nasce vicino al cancello di Villa Lysis porta alla spiaggia del Capo, una zona ormai pericolosa a causa della caduta massi costante.
Come arrivare a Villa Lysis
Il percorso per raggiungere Villa Lysis è lungo ma abbastanza semplice. Dalla piazzetta di Capri raggiungi l’incrocio tra Via Tiberio e Matermania, scegli la prima strada e prosegui sempre in salita. Al bivio con Vanassina scegli Via Tiberio. A questo punto ti trovi di fronte a un’altra scelta: in questo caso prendi Via Lo Capo. Altri 5 minuti di cammino (e una piccola salita) ti separano da Villa Lysis. Ricorda di portare scarpe comode, acqua e macchina fotografica.